sabato, dicembre 17, 2005

altro che pubblicità!!

Succede ad Agrigento. Uno va in stazione per prendere il treno e scopre che il treno non c'è. O meglio. Allo sportello si sente dire che, se deve salire sull'Agrigento-Milano, deve andare a Catania. Lì per lì uno si rassegna pensando che le «trovate» di Trenitalia non finiscono mai, ma l'altra sera un anziano che doveva recarsi al Nord, non ha voluto sentire ragione al punto che si è reso necessario l'intervento della polizia. E in effetti l'uomo non aveva tutti i torti, visto che si era presentato allo sportello (con moglie e numerosi bagagli al seguito) qualche minuto prima delle diciassette, mostrando il biglietto per Milano acquistato precedentemente. Ma allo sportello l'impiegato gli ha risposto che anziché il treno, doveva prendere l'autobus e che solo da Catania in poi, avrebbe potuto proseguire il viaggio in ferrovia. Infatti, nonostante fosse previsto il diretto per Milano, quella sera si era pure messo di mezzo il brutto tempo e all'ultimo momento, per qualche smottamento lungo la linea, il treno locale per Catania era stato soppresso. Dunque nessuna partenza. Così l'anziano, inviperito, è andato in escandescenza ed è stato accompagnato negli uffici della polizia per l'identificazione. Un «caso» molto significativo delle condizioni di estremo disagio in cui troppo spesso si trovano i viaggiatori che sognano una normale partenza in treno. Ormai la maggior parte degli agrigentini sa che in stazione si va solo per prendere un caffè al bar o magari per acquistare un giornale in edicola o ancora per trovare qualche taxi; ma per prendere il treno, no! E' la realtà. E i pochi che la sconoscono sono destinati a finire come il viaggiatore diretto a Milano che scopre come la stazione sia diventata ormai solo la metafora di se stessa!