Laurea breve per i professionisti
Serviranno un lungo tirocinio e almeno una laurea triennale per essere ammessi agli esami di Stato per l'iscrizione agli ordini professionali. Sono le principali novità del decreto approvato ieri in Consiglio dei ministri e che, se saranno rispettati i tempi previsti, saranno in vigore già dalla prima sessione degli esami di Stato del 2006.
Il tirocinio diventa un requisito indispensabile per l'accesso alle professioni e con la riforma viene introdotto anche laddove finora non era previsto. Le nuove norme rivedono le modalità di svolgimento di questo percorso formativo al fine di garantirne «la serietà, la professionalità e il carattere effettivamente professionalizzante».
Sarà possibile svolgere il tirocinio presso una struttura pubblica o privata, purché accreditata dagli Ordini. Il tirocinio sarà sotto la diretta responsabilità degli Ordini che verificheranno il percorso formativo qualora venisse svolto, com'è possibile fare, durante il periodo degli studi universitari.
Di concerto con gli Ordini è stata fissata anche la durata del tirocinio che è di sei mesi per la maggior parte degli ordini. Sale a un anno per gli ingegneri, gli psicologi e i consulenti del lavoro. La riforma estende le norme che regolano gli esami di Stato a molte professioni finora non comprese, come i giornalisti, i consulenti del lavoro, gli statistici, i geometri e i periti agrari e industriali.
Le prove di esame si terranno esclusivamente presso le sedi universitarie. Resta fuori delle nuove regole chi ha già cominciato il percorso per raggiungere il traguardo dell'iscrizione all'Ordine.
I professionisti interessati dal decreto approvato sono più di 860 mila, stando ai dati del Censis: dottori agronomi e dottori forestali (19-103), architetti, pianificatori paesaggisti e conservatori (122.608), assistenti sociali (31.937), attuari (810), biologi (41.009), chimici (9.877), consulenti del lavoro (21.239), farmacisti (69.585), geologi (15.094), giornalisti (90.218), ingegneri (186.547), psicologi (51.065), statistici, tecnologi alimentari, veterinari (24.107), agrotecnici, geometri, periti agrari e periti industriali (185.152).
Il Consiglio dei ministri ha dato altresì il via libera a due decreti attuativi del nuovo diritto fallimentare che tagliano i tempi delle procedure fallimentare. E' la principale novità introdotta dai provvedimenti che prevede, inoltre, soglie per escludere dalla fallibilità i piccoli imprenditori. La gestione delle procedura viene affidata al curatore e al comitato dei creditori e il fallito recupera i diritti civili e, se collabora ed è corretto, può essere ammesso alla cosiddetta «esdebitazione», cioè alla liberazione dei debiti residui.
Le nuove norme incentivano il concordato sia preventivo che fallimentare, affinché le situazioni di crisi emergano sin da subito e aboliscono l'amministrazione controllata considerata uno strumento obsoleto. Il fallimento- commenta soddisfatto il sottosegretario alla Giustizia, Vietti - non è più la via d'uscita che per un numero indefinito di anni costringeva i creditori ad attendere un risultato comunque insoddisfacente della liquidazione dell'impresa fallita, né l'emarginazione dal circuito socio-economico
Il tirocinio diventa un requisito indispensabile per l'accesso alle professioni e con la riforma viene introdotto anche laddove finora non era previsto. Le nuove norme rivedono le modalità di svolgimento di questo percorso formativo al fine di garantirne «la serietà, la professionalità e il carattere effettivamente professionalizzante».
Sarà possibile svolgere il tirocinio presso una struttura pubblica o privata, purché accreditata dagli Ordini. Il tirocinio sarà sotto la diretta responsabilità degli Ordini che verificheranno il percorso formativo qualora venisse svolto, com'è possibile fare, durante il periodo degli studi universitari.
Di concerto con gli Ordini è stata fissata anche la durata del tirocinio che è di sei mesi per la maggior parte degli ordini. Sale a un anno per gli ingegneri, gli psicologi e i consulenti del lavoro. La riforma estende le norme che regolano gli esami di Stato a molte professioni finora non comprese, come i giornalisti, i consulenti del lavoro, gli statistici, i geometri e i periti agrari e industriali.
Le prove di esame si terranno esclusivamente presso le sedi universitarie. Resta fuori delle nuove regole chi ha già cominciato il percorso per raggiungere il traguardo dell'iscrizione all'Ordine.
I professionisti interessati dal decreto approvato sono più di 860 mila, stando ai dati del Censis: dottori agronomi e dottori forestali (19-103), architetti, pianificatori paesaggisti e conservatori (122.608), assistenti sociali (31.937), attuari (810), biologi (41.009), chimici (9.877), consulenti del lavoro (21.239), farmacisti (69.585), geologi (15.094), giornalisti (90.218), ingegneri (186.547), psicologi (51.065), statistici, tecnologi alimentari, veterinari (24.107), agrotecnici, geometri, periti agrari e periti industriali (185.152).
Il Consiglio dei ministri ha dato altresì il via libera a due decreti attuativi del nuovo diritto fallimentare che tagliano i tempi delle procedure fallimentare. E' la principale novità introdotta dai provvedimenti che prevede, inoltre, soglie per escludere dalla fallibilità i piccoli imprenditori. La gestione delle procedura viene affidata al curatore e al comitato dei creditori e il fallito recupera i diritti civili e, se collabora ed è corretto, può essere ammesso alla cosiddetta «esdebitazione», cioè alla liberazione dei debiti residui.
Le nuove norme incentivano il concordato sia preventivo che fallimentare, affinché le situazioni di crisi emergano sin da subito e aboliscono l'amministrazione controllata considerata uno strumento obsoleto. Il fallimento- commenta soddisfatto il sottosegretario alla Giustizia, Vietti - non è più la via d'uscita che per un numero indefinito di anni costringeva i creditori ad attendere un risultato comunque insoddisfacente della liquidazione dell'impresa fallita, né l'emarginazione dal circuito socio-economico
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