lunedì, gennaio 16, 2006

Beppe Grillo su D'Alema

Non pago di averne sollecitato la «sepoltura» politica, Beppe Grillo torna all'assalto di Massimo D'Alema. Lo spunto è offerto dalle rievocazioni della scalata a Telecom proposte dalla stampa in relazione agli sviluppi di Finanziopoli e dei suoi protagonisti (in parte coincidenti con quelli della «madre di tutte le Opa») e dei 50 milioni ottenuti dal presidente dell'Unipol Giovanni Consorte per consulenze sulla vicenda Telecom.
Nell'ultimo messaggio pubblicato sul frequentatissimo diario on-line del comico genovese, il presidente Ds è direttamente chiamato in causa solo alla fine, ma la sua ombra è ben visibile sin dall'incipit. «Ho deciso - scrive Grillo - di fare il capitano coraggioso, quello, che se un presidente del Consiglio gli offre una grande azienda statale, la compra a debito con i soldi delle banche. Il debito poi lo scarica sulla società e, in seguito, se la vende, ci fa pure i soldi, la plusvalenza. Io il coraggio ce l'ho e chiedo a questo governo di vendermi la sua quota nell'Eni e a Banca Intesa, Unicredit e San Paolo Imi di prestarmi i soldi. Non possono dirmi di no. Lo fanno tutti. Lo hanno fatto i capitani coraggiosi con la vendita di Telecom Italia, lo ha fatto il tronchetto con la ri-vendita di Telecom Italia. Perché io no?».
Grillo prosegue notando che «l'Italia è una terra di navigatori, santi e altre cose che non mi ricordo, ma anche di capitalisti senza capitali come ha scritto Newsweek. Capitalisti con le pezze al culo che comprano le società indebitandole, che per rientrare del debito non fanno investimenti, che pensano solo al valore puntuale dell'azione in borsa, che vendono a pezzi la società per fare i risultati e alla fine, quando ci hanno guadagnato abbastanza, passano la mano».
«Ebbene, io credo di essere capace di fare il capitano coraggioso senza alcun problema. Mi manca solo - conclude velenosamente Grillo - un dalemino».
E sulle controverse cene sbandierate dal premier interviene Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord: «Giancarlo Elia Valori oggi esclude che il colloquio fra D'Alema e Bernheim abbia avuto per oggetto la scalata Unipol a Bnl, ma non è certo in grado di smentire che uno storico incontro fra D'Alema e Cuccia in casa sua ebbe per oggetto l'Opa su Telecom...».
«Sarebbe ora interessante - aggiunge - conoscere da D'Alema l'oggetto del più recente incontro a porte chiuse con Bernheim e Valori. Se non dell'Opa Unipol su Bnl di cosa ha parlato in casa di Valori con l'alto rappresentante della finanza mondiale? Forse di vela?...».