giovedì, gennaio 26, 2006

ma quali litinisti!!

"I latinisti del Papa battono la fiacca", annotano maliziosamente i primi commenti sulla pubblicazione posticipata della prima enciclica benedettina (a un mese dalla sua data di stesura). Ai traduttori di re Tolomeo, nel III sec.a.C., bastarono due mesi e mezzo per volgere dall'ebraico in greco tutta Bibbia ma i dragomanni moderni si sono presi un mese per volgere dal tedesco nelle lingue moderne, e in latino, il testo. E non sono solo fiacchi: arrancano alla meno peggio nell'impervia fatica di rendere nella lingua ufficiale del Vaticano il testo che resterà conservato negli atti accanto alle Clementine e alle Gregoriane che hanno fatto la storia. Un latino da liceali, con qualche errore.
Al secondo capoverso dello storico documento i i traduttori scrivono «Haec primae epistulae voces singulari perspicuitate fidei centrum aperiunt»: e anche i ragazzini appena entrati al ginnasio sanno che haec è neutro e voces è femminile e dunque si deve scrivere "hae". Una svista certo. Ma nessuno rivede un testo che già è entrato nella storia? E in trenta giorni dove avevano la testa questi santi latinisti dell'unico stato del mondo dove la lingua ufficiale è il latino? Il testo che abbiamo sott'occhio è quello divulgato su internet. Forse l'errore sfuggito agli elettronici correctores plagularum ("correttori di bozze") è stato colto da quelli della carta stampata. In ogni caso questo refuso è facile da riparare, ma la prosaica versione di Grundentschied ("scelta esistenziale") con electionem praecipuam, resterà per secoli ad perpetuam memoriam: della loro fiacca, si intende.