lunedì, gennaio 09, 2006

Requiem per il cinema nelle sale I film sul piccolo schermo: il pc

Come gli appassionati di nuove tecnologie già sapranno, da qualche giorno è possibile scaricare gratuitamente dal sito della Sony Pictures i trailer di parecchi film per poi vederli su dispositivi come la Psp (playstation portatile) e l'IPod.
Che gusto ci si può mai provare a vedere un trailer, già di per sé non particolarmente significativo, su schermi minuscoli come appunto quelli della Psp e dell'IPod?
Domanda, bisogna ammetterlo, fuori tempo e fuori luogo. E tutti noi a cui è venuto spontaneo farla, forse dovremmo riflettere sul nostro rapporto con il presente e con la realtà che ci circonda. Presto infatti non saranno solo i trailer ma i film interi a poter essere scaricati. E già ora molti titoli sono disponibili nel piccolo formato Umd (se ne è parlato tempo fa in questa rubrica) nato apposta per poter essere visto sui dispositivi portatili
"La gente ha scelto il piccolissimo schermo" ha dichiarato infatti a Repubblica il direttore generale della Sony italiana, Fabrizio Ferrucci, "e il prossimo passo sarà lo streaming, ovvero la possibilità di vedere i film on line senza doverli scaricare".
Per la verità, Ferrucci ha anche parlato di "diffusione dei nostri prodotti in modo che la gente li possa vedere dove vuole, nelle sale, in tv, nei Dvd, attraverso Internet o i portatili", ma era prevedibile che le sue parole suonassero essenzialmente come un decreto di morte per il cinema nelle sale.
E così le hanno interpretate quelli che a Ferrucci hanno risposto, da Paolo Pozzi presidente dell'Unidim (associazione dei distributori cinematografici) a Carlo Bernaschi vicepresidente dell'Anica (associazione dei produttori e dei gestori di sale cinematografiche) a Paolo Protti presidente dell'Anec (associazione esercenti cinema).
La polemica che ne è nata ha quindi assunto dei caratteri tecnici relativi al valore delle sale come miglior vetrina per i nuovi film, all'intervallo di tempo prima dell'uscita su altri mezzi o viceversa alla possibile uscita in contemporanea nelle sale e su tutti gli altri mezzi a disposizione.
Già, i mezzi. E' riguardo ai mezzi che gli addetti ai lavori si stanno accapigliando. Perché quello che cambia, nel modo in cui noi tutti entreremo in rapporto con ogni singolo film, per il momento sembra riguardare solo il mezzo attraverso il quale questo rapporto avviene.
Come dimenticare però la celebre affermazione di Marshall McLuhan, il grande studioso americano dei media? Che "il mezzo è il messaggio" McLuhan lo disse nel 1967.
E allora oggi possiamo ben domandarci se un mezzo come il piccolissimo schermo, adatto soprattutto al cinema d'azione e al cinema comico nonché ai cartoni animati e ai videogiochi, finirà con l'indirizzare sempre più verso questo tipo di gusto anche la produzione dei film.
Che ne sarà, a quel punto, del cinema di qualità? Del cinema cioè che racconta storie a un pubblico di persone adulte e mature, e che dovrebbe costituire l'ossatura di una sana industria cinematografica? Possiamo provare a immaginarlo. Gli autori dovranno combattere per poterlo fare ancor più di quanto non combattano adesso.
E gli spettatori che amano quel tipo di cinema continueranno a considerare le sale come luoghi tutt'altro che obsoleti.

1 Comments:

Blogger PiB said...

concordo l'uso intelligente dei nuovi mezzi e' fondamentale...l'esperienza del cinema e' pecualire per il come e dove avviene. Confesso che anche a me alla lettura del post e' venuto in mente Cinema Paradiso

10:52 AM  

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