sabato, febbraio 04, 2006

ma gli ambientalisti sanno quello che vogliono?

Alcuni articoli degli ambientalisti sul ponte fanno piacere, ma la maggior parte fanno venire solo rabbia, perché molti non sanno nemmeno cosa vogliono. Da un lato vogliono tutte le comodità, dall'altro contestano tutto. Per il ponte, prima ci lamentiamo quanto ci vuole per attraversare lo Stretto, poi protestiamo. Si protesta che il gas costa caro, ma il nostro lo lasciamo sottoterra specie nel Ragusano. Ma se un giorno i Paesi produttori di petrolio chiuderanno i rubinetti, come finirà? Gli ambientalisti protestano per i rifiuti, ma non fanno costruire centrali elettriche che sfruttano il calore dei rifiuti bruciati. Anzi, i nostri rifiuti li mandiamo all'estero e poi di lì importiamo la corrente. Non si possono sfruttare i boschi che sono diventati tutti parchi. Una volta si tagliavano i vecchi alberi e si faceva il carbone, che poi si vendeva alle città per cucinare e riscaldare; con la legna più piccola si cucinava e si riscaldavano i forni per il pane. Nei boschi si andava a caccia, si raccoglievano funghi, verdure. Si pascolavano gli animali e così il sottobosco era sempre pulito. Tagliando i vecchi alberi si lasciava spazio a quelli più piccoli per crescere.
Adesso non si può far più nulla, tutto è vietato. Io direi a questi signori che la vera natura è coltivare la terra che ci dà da vivere. Se non si fanno ponti e ferrovie, il mondo non si ammoderna e ai nostri figli e nipoti lasceremo solo fame e chiacchiere. E quando non ci saremo più ci malediranno guardando agli altri Paesi.