Ma quale parità...
Dove siete madame Segolene Royal e Frau Angela Merkel? Ma che domanda! Sono in Francia e Germania, l'una socialista che aspira con buone possibilità alla candidatura alla presidenza della Repubblica, mentre l'altra ha già raggiunto il traguardo: Cancelliera, per la prima volta nella storia, alla guida del governo tedesco. E in Italia? E le quote rosa? La coincidenza della festa dell'Otto marzo e la presentazione delle liste elettorali ha acceso una polemicuccia tra Stefania Prestigiacomo, ministra alle Pari opportunità di Forza Italia, e Barbara Pollastrini, della segreteria Ds, su chi ha più meriti per rendere più rosa il prossimo Parlamento. Numeri e percentuali dicono poco. Si capisce di più dalle posizioni in lista o dalle motivazioni. Innanzitutto l'Italia è fondata sulla famiglia, perciò dove è Caio deve stare Caia, principio coniugale rispettato da Fassino che candida la moglie Anna Serafini. In An per un Enzo Trantino che esce una figlia che entra. Infine le vedove, ripagate con un posto in lista per il loro tragico destino: da Rosa Calipari nei Ds alla moglie di Luca Coscioni nella Rosa nel pugno. La furbizia più raffinata consiste nel candidare le donne ma in fondo alle liste affinché non siano elette. Le quote rosa non sono nocive per i maschi.
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