Il branco è anche femminile!
La bellezza, come il successo, si ama, si ammira, s'invidia e talvolta non si perdona. Ha il privilegio di ottenere ciò che agli altri è negato, e soprattutto risponde perfettamente ai canoni della società dell'immagine. Laddove l'esteriorità conta più dello sguardo interiore, è più importante l'apparire che l'essere. E se una quindicenne torinese è attraente, appariscente, fa innamorare giovanotti che altre desideravano, la si punisce. Ma, ecco la novità, non con le consuete aggressioni psicologiche, insite nella rivalità, fatte di battutine velenose, di tentativi di isolamento e di frecciate che mirano a mettere in cattiva luce, bensì organizzando una vera e propria spedizione punitiva di gruppo. Ed ecco il secondo elemento tanto nuovo quanto raccapricciante: dodici ragazze tra i 15 e i 18 anni, di buona famiglia, che con le modalità del branco circondano la vittima, la insultano, le strappano i capelli, la prendono a calci e pugni, le tolgono borsetta e cellulare e la mandano all'ospedale. A creare sgomento sono innanzitutto il rifiuto della differenza, il conformismo e l'appiattimento anche fisico. Poi la dimostrazione che la logica violenta del branco non è più soltanto una nefasta prerogativa dei maschi.
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