Trovo sempre più interessanti e profondi i post di Liborio Butera, ve ne propongo un altro, dal titolo: La grande occasione laica
Parliamo dei laici. Di quelli moderni che criticano la cultura moderna proprio in virtù del dubbio e della nozione di pluralismo. Per questi veri laici, si apre una grande occasione: battersi finalmente e a testa alta per una vera libertà, la libertà di chi è diverso da te, di chi parte da un'altra prospettiva e ha qualcosa da dire che ti interroga: la libertà dei vescovi nella loro intransigente posizione etica e culturale, antropologica e morale, sulla questione della famiglia. Il Vaticano continua a castigare, difendendo questa libertà, il mondo cattolico. La sede petrina non intende ritirarsi all'ombra di una iperclericale concezione vetero-concordataria, con i vescovi che si occupano solo di Dio. Una riflessione. Senza nemmeno volerlo, quasi costretta dall'aria dei tempi, la Chiesa occupa a parti rovesciate una posizione laica, liberale e perfino libertaria. Cosa intendo? E' un fatto culturale di grande e felice novità, nello spento teatro delle idee in Europa, che ci sia un paese in cui una bimillenaria istituzione si batte per far valere le sue idee nella società e nella politica civile, allargando il campo del dissenso, delle posizioni e della dialettica, e mettendo in discussione laicamente le premesse ideologiche del nostro stile di vita e della nostra identità di abitanti dell'occidente cristiano di questo tempo. Se è vero come è vero che la Chiesa sta avendo il merito di rompere le certezze granitiche di una società scristianizzata e contenta di non si sa cosa, se è vero come è vero che si può dissertare su vita amore in una dimensione non banalmente edonista, se è vero come è vero che la Chiesa sta fornendo anche ai cittadini senza confessione religiosa e ad autorevoli intellettuali nella cui testa non rimbomba soltanto il già noto pensare, se, dicevamo, la Chiesa sta fornendo di che riflettere, allora si tratta soltanto di una occasione bella e seria e responsabile. Comunque la si pensi nel merito della questione famiglia, un vero laico non può che gioire di questo arricchimento, che mette in pericolo soltanto il conformismo noioso del pensiero dominante, e il già detto, il già saputo, cioè l'ideologia di cui si nutre la vita quotidiana delle persone nell'epoca in cui i matrimoni durano in media quattro anni- diconsi quattro!- e la scelta sempre più rara di dare la vita è affidata all'aborto selettivo.