mercoledì, giugno 28, 2006
Se è vero che l'occhio vuole la sua parte una gonna quattro dita sopra il ginocchio corrisponde perfettamente ad un'esigenza estetica e modaiola. Mostra e non mostra rispettando la decenza. Se però ci si trova in Chiesa e allo sguardo dei fedeli si somma l'occhio del Signore una gonna quattro dita sopra il ginocchio crea scandalo. Ciò non perché sia effettivamente sconveniente, ma per l'interpretazione maliziosa che degli sguardi terreni e ultraterreni possono dare i bigotti o i ministri di Dio. Sicché il parroco quarantaduenne di Cavriè di San Biagio di Callalta (Treviso), don Loris Fregona, si è indignato per la gonna quattro dita sopra il ginocchio di Chiara Marangon, mamma di un bimbo che doveva essere battezzato. L'ha rimproverata e costretta a tornare a casa a cambiarsi per partecipare al rito vestita in modo più decente. Ciò anche perché la signora, salendo sopra il presbiterio, secondo i calcoli millimetrici del pio sacerdote avrebbe mostrato altre tre o quattro dita di coscia supplementari. A parte che la cerimonia del Battesimo si compone di due momenti difficilmente conciliabili, una religiosa e l'altra mondana per la festa con amici e parenti, resta il fatto che la virtù per i moralisti spesso è solo un problema di centimetri.
lunedì, giugno 19, 2006
il governo odia la Sicilia
Il governo Prodi pare proprio avercela con la Sicilia ed i siciliani. Che dire altrimenti del fatto che non vi è nemmeno un ministro di questo governo che proviene dall'isola? E sarà forse anche per questo che non ci si preoccupa delle emergenze? O perché il colore politico del governatore è opposto a quello del governo? I collegamenti per una isola, sono essenziali, come peraltro dimostra la richiesta inoltrata da tempo da Cuffaro di ottenere un potenziamento dei trasporti per fare fronte al periodo estivo. Cosa accade invece? Che Roma taglia i fondi, penalizzando solo la Sicilia. In questo modo saltano 4 corse su 6 per Pantelleria. Va bene che questo è il governo anti-Ponte sullo Stretto, ma, francamente, arrivare pure a tagliare i collegamenti marittimi pare proprio una esagerazione. Questo governo evidentemente ha messo la Sicilia nel mirino.
sabato, giugno 17, 2006
La giustizia buona solo a celebrare se stessa
Parafrasando un celebre motto del presidente Mao a proposito dell'imperialismo, possiamo dire che la Giustizia italiana è una tigre di carta. I suoi apparati sono imponenti, intoccabile la casta dei suoi adepti, elefantiaca la struttura, polverose le sue scartoffie, lentissimi i tempi, tanto da rendere spesso vana ogni certezza del diritto. E tuttavia la Giustizia quando celebra se stessa innalza statue come quella davanti al Tribunale di Catania, maestosa, imponente, massiccia, come simbolo di concretezza e garanzia di equanimità. Basta innalzare uno sguardo per sentirsene rassicurati. Perciò tanto più sgomenta la dimostrazione tangibile di quanto tutto ciò sia fragile. Se il governo riduce i fondi per il materiale di cancelleria, se non ci sono più soldi per comprare la carta, l'apparato s'inceppa. E risultano deprimenti gli allarmi lanciati dai giudici di Catania e Siracusa, nonché il cartello esposto al Tribunale della città etnea: "I cittadini che hanno bisogno del certificato devono presentarsi con il foglio di carta". Certo il problema non è che si porti il foglietto da casa, ma il senso del ridicolo che tutto ciò comporta. E' come vedere la statua della Giustizia su un piedistallo vacillante perché fatto di carta che man mano viene a mancare.
martedì, giugno 13, 2006
Logo Germania 2006
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Buon mondiale a tutti, ma soprattutto Forza Italia!
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martedì, giugno 06, 2006
Se vinciamo i mondiali...
Mentre il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa cerca di arrampicarsi sugli specchi per far quadrare i conti dell'Italia, la soluzione dei guai è a portata di mano.
Nessuna alchimia, ma soprattutto niente manovre o manovrine. La ricetta è semplice ed è racchiusa non in una palla di vetro, bensì in un pallone di cuoio. E' la scienza che nasce dalla fusione tra palla ed economia, cioè la "Soccernomics".
Udite, udite. Una vittoria dell'Italia ai mondiali di calcio porterebbe un effetto benefico sull'economia del Belpaese. A sostenerlo è nientemeno che il Financial Times. Che pubblica i risultati di una ricerca svolta da due analisti. Un effetto che si sarebbe già registrato dopo la vittoria nei mondiali del 1982.
In sostanza, secondo gli analisti, la vittoria di una nazionale al mondiale porterebbe una crescita aggiuntiva alla propria economia dello 0,7%, oltre a una crescita della Borsa. Insomma, si verificherebbe un boom degli acquisti stimolato dall'entusiasmo per la vittoria della propria nazionale di calcio. Per riequilibrare gli squilibri derivanti dalle diverse velocità di crescita, ideale, dicono, sarebbe una finale Germania-Italia.Eallora forza Italia.
Udite, udite. Una vittoria dell'Italia ai mondiali di calcio porterebbe un effetto benefico sull'economia del Belpaese. A sostenerlo è nientemeno che il Financial Times. Che pubblica i risultati di una ricerca svolta da due analisti. Un effetto che si sarebbe già registrato dopo la vittoria nei mondiali del 1982.
In sostanza, secondo gli analisti, la vittoria di una nazionale al mondiale porterebbe una crescita aggiuntiva alla propria economia dello 0,7%, oltre a una crescita della Borsa. Insomma, si verificherebbe un boom degli acquisti stimolato dall'entusiasmo per la vittoria della propria nazionale di calcio. Per riequilibrare gli squilibri derivanti dalle diverse velocità di crescita, ideale, dicono, sarebbe una finale Germania-Italia.Eallora forza Italia.